Seconde generazioni: italiani/e a metà? FARO #22
Un viaggio tra due mondi alla ricerca di identità e possibilità
Immagine ottenuta con Adobe Firefly
COSA SIGNIFICA ESSERE UN G2, IN ITALIA?
Le seconde generazioni sono i figli di immigrati nati o giunti in Italia da piccoli. In altre parole, sono persone che pur essendo cresciute e formate in Italia, non hanno la cittadinanza italiana per nascita a differenza dei loro coetanei.
Crescono in Italia, parlano italiano, frequentano le scuole italiane, ma spesso si sentono -o li fanno sentire- ancora stranieri.
Al 31 dicembre 2023, in Italia ci sono circa 1,4 milioni di figli di seconda generazione.
Di questi, circa 800.000 sono nati in Italia da genitori stranieri. I restanti 600.000 sono nati all'Estero da genitori stranieri e sono immigrati in Italia in età prescolare.
Tahar Ben Jelloun li ha definiti “generazione involontaria”: cioè i bambini e gli adolescenti che finiscono per diventare migranti loro malgrado, e talvolta anche senza essere emigrati.
Ma oggi, in Italia, essere figli di immigrati è un limite o un valore aggiunto?
La società ha capito che la diversità e l’inclusione portano ricchezza e benefici a tutta la comunità e non solo a chi viene accolto oppure nel 2024, ancora, dobbiamo confrontarci con razzismo, omofobia e timore che chi arriva nel nostro paese “mangerà una fetta della nostra torta”?
“Oh eh oh, quando mi dicon “Va’ a casa!” oh eh oh, rispondo “Sono già qua”, cantava Ghali (cantante della seconda generazione) nel 2018 nella sua canzone “Cara Italia”
Questa frase l’ho sentita tante, troppe volte. Anche se non riferita a me direttamente, mi colpisce e mi ferisce perché mi ricorda di essere parte di un “gruppo” non gradito.
Ma sono stati anche questi momenti a darmi l’empatia per capire il prossimo senza pregiudizi e la grande forza di reagire con grazia e gentilezza alle sfide, che siamo scolastiche, lavorative o sfide nella vita quotidiana.
Attraversare traumi come la discriminazione e il bullismo può, come nel mio caso, portare a voler cambiare le cose contribuendo per costruire un mondo migliore ma può anche (e purtroppo spesso) degenerare in risse, odio reciproco e mancanza di fiducia nel futuro.
Tanti giovani di seconda generazione si chiudono in se stessi, vivono in comunità fatte solo di stranieri che a loro volta si sentono emarginati. Non studiano, non riescono a trovare o a dare voce al loro talento.
Quali sono le sfide distintive di noi G2, con le quali ci scontriamo ancora oggi?
Discriminazione: Un rapporto del 2020 di Openpolis indica che il 49,5% dei ragazzi di seconda generazione ha subito bullismo a scuola. L'88% dei giovani di seconda generazione si sente discriminato.
Barriere all'inserimento lavorativo: Pregiudizi e stereotipi li portano a strategie di exit e di voice (Hirschman, 1982) di insicurezza e poca autostima (sperimentando marginalità, povertà economica e educativa e difficoltà nell’accedere al mercato del lavoro) ma anche tanti casi di forte motivazione e stimolo che concorrono le performance di studenti italiani e sfociando anche in percorsi di inclusione sociale, partecipazione politica, associativa o creazione di storie di successo.
Difficoltà nell'accesso alla cittadinanza: Un ostacolo all'inclusione e alla partecipazione sociale.
Senso di appartenenza incerto: Sospesi tra due culture, spesso non pienamente riconosciuti come italiani (soprattutto da parte dello strato più anziano della società, che in Italia prevale)
Soddisfare le aspettative di due mondi: Devono essere bravi 2 volte per conciliare le aspettative delle famiglie che sono molto elevate e sperano che i figli ottengano grandi successi e le aspettative della società italiana che ha i suoi modelli di successo, che possono essere diversi da quelli delle famiglie d'origine.
Incontriamo barriere dovute a pregiudizi (infondati) nella ricerca di una casa, che sia un affitto o un acquisto
Mi è personalmente capitato di vedere l’espressione delle persone cambiare e stupirsi nel sentire il mio cognome: “Kuqali? Ma da dove vieni? Tu non sembri per niente straniera, hai dei lineamenti da italiana e poi parli benissimo l’italiano!”
Divertente no? Immaginate di essere visti come alieni o strane specie, solo per il vostro cognome, la forma dei vostri occhi o il colore della vostra pelle!
Ponte tra culture risorse e opportunità
Le seconde generazioni non sono solo una sfida, ma una risorsa preziosa per l'Italia. I figli di immigrati portano con sé un bagaglio di competenze e talenti unici, frutto del background multiculturale.
Inoltre, in aggiunta alle skills acquisite, il senso di rivalsa e la forte motivazione ad affermarsi, porta questi giovani a diventare esemplari Leader e storie di successo.
Moltissimi giovani di seconda generazione sentono fortemente il senso di appartenenza e si identificano nel Paese Italia.
A riprova, sono nate (tra le altre associazioni) Rete G2 e CoNNGI - Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane, fondate da giovani con background migratorio, italiani, nati e/o cresciuti in Italia che si riconoscono nei principi e nei valori sanciti solennemente nella Costituzione della Repubblica Italiana.
E tanti sono anche gli italiani che lo sanno bene.
Mio padre ha trovato il supporto di una famiglia pugliese quando è arrivato in Italia, che gli ha dato un lavoro e una casa per permettergli di iniziare ad integrarsi.
La “possibilità” ha permesso a lui di costruire una vita onesta e realizzare qualche sogno insieme a mamma me e mia sorella, proprio come ogni altra famiglia italiana.
“La possibilità” è ciò che serve ad ogni giovane, di qualsiasi provenienza, per mettersi alla prova senza sentirsi diverso ma unico nel suo genere e capace di cose speciali.
Quali sono le peculiarità di noi G2 e come poterle spendere nel mondo del lavoro?
Cosa ci portiamo dietro - e dentro -, dalle esperienze di sacrificio dei nostri genitori e dalle tradizioni e dalla cultura di origine:
Competenze linguistiche: Il bilinguismo o plurilinguismo è un valore aggiunto in un mondo globalizzato.
Capacità di adattamento: Non ci manca sicuramente la flessibilità mentale per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.
Spirito imprenditoriale: Energia e voglia di creare nuove opportunità di lavoro ci contraddistinguono.
Nuove visioni e idee: l’innovazione della società italiana in diversi settori può venire anche dalle nostre idee.
Ponte tra culture: Possiamo essere mediatori interculturali in diversi ambiti, dalla scuola al lavoro.
Queste competenze sono ricercatissime sul mercato del lavoro oggigiorno.
Riconoscerle e valorizzarle è compito della Società attraverso l’Istruzione, lo Sport, la Cultura e la Partecipazione.
Io ho cominciato a lavorare a 16 anni, facevo lavoretti estivi, non perchè avessi un reale bisogno finanziario ma perchè sentivo la necessità di supportare il mio team, la mia famiglia che mi dava l’esempio.
Sono stata la prima a conseguire una laurea magistrale nella mia famiglia.
Ho sempre lavorato anche durante gli studi universitari per poter imparare il più possibile, per essere brava 2 volte, per affermarmi in una società che diceva ai miei connazionali di tornare a casa, chiedendomi sempre quale fosse la mia casa? Non ero forse già a casa?
Ho fatto la gavetta (e tuttora continuo a farla) per raggiungere i miei obiettivi e realizzare i miei sogni.
Ho sempre (a volte più, altre meno) creduto in me stessa e questo lo devo a tutte le persone, italiane e non, che nel mio percorso di studi e di vita, mi hanno dato possibilità e mi hanno spinta a mettermi alla prova.
A quelli che mi hanno consigliato un libro o mi hanno fatto vedere un film. A chi mi ha invitata ad una partita di calcio e a chi mi ha fatto sentire il suono di un pianoforte. Ai professori che mi hanno trasmesso la passione per lo studio e non a quelli che hanno cercato di tagliarmi le ali. Agli amici che sono venuti a visitare la mia terra d’origine senza il timore di essere rapinati! Ai miei mentori, chi mi ha formata sul lavoro e mi ha spinta a dare sempre di più.
Ai miei genitori che sono stati i primi a parlarmi sempre in italiano ma anche a portarmi ogni anno a visitare l’Albania.
Se ho la possibilità di scrivere per aiutare i giovani che vengono da origini diverse ed i giovani che accolgono origini diverse, è grazie ad una società di persone, a quella parte, che ha saputo apprezzare e innalzare le mie diversità per permettermi di portare valore a tutti, oggi.
Da G2 mi piace pensare ad un futuro in cui le seconde (terze, quarte..) generazioni vengano riconosciute da tutti come ponti che collegano culture diverse e che permettono a venti nuovi di soffiare e spingere i popoli a parlare lingue di tolleranza ed inclusione per non vedere più ai problemi ma alle soluzioni.
In fondo, tra i Link utili ecco qualche suggerimento di approfondimento sul tema.
Solo link utili!
Come ogni mese, ecco la lista dei link che ti saranno di sicuro utili 👇
Tante risorse a cura di Ana Kuqali per approfondire il tema immigrazione, seconde generazioni e integrazione.
Libri e articoli:
“Noi italiani neri. Storia di ordinario razzismo” di Pap Khouma
“Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?” di Antonio Dikele
Musica:
Film e documentari:
Partiamo da ZERO: esistono gli italiani di seconda generazione? | Netflix Italia
“L'Italia agli europei di calcio con le SECONDE GENERAZIONI”
“Le seconde generazioni si raccontano, esperienze dei giovani immigrati”
Segnalazioni di eventi e risorse a cura di Fabiana
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