Il lato oscuro dell’ageismo: troppo giovani o anziani per imparare?
Il fenomeno dell’ageismo, secondo Treccani, è quella forma di pregiudizio e svalorizzazione ai danni di un individuo, in ragione della sua età; in particolare, un pregiudizio svalutante verso le persone anziane.
Generalizzare e discriminare a seconda dell’età è pericoloso. Spesso, in modo semplicistico, classifichiamo le persone in ‘‘generazione Z vs millenials vs baby boomer’’. La parola Boomer ha un’accezione negativa dal 2019, quando spopolò sui social la frase ‘‘OK boomer’’, per silenziare e ridicolizzare le concezioni paternalistiche e conservatrici dei cinquanta-sessanta-settantenni - nati a ridosso dell’esplosione demografica (1946-1964) - considerati gli artefici delle crisi contemporanee, da quella finanziaria a quella pensionistica e climatica. Eppure, anche i nostri nonni e genitori spesso hanno voglia di imparare e rivedono le loro posizioni interrogandosi - possibilmente, proprio grazie al nostro aiuto, come facciamo noi grazie al loro.
Reverse mentoring: mutuo aiuto generazionale
Tra un pregiudizio e un preconcetto, viene preso di mira sia chi ha un aspetto fisico più maturo sia chi è così giovane da sembrare automaticamente con meno esperienza.
Ecco che il reverse mentoring costruisce ponti tra le generazioni, quando un dipendente più giovane assume il ruolo di mentore per un collega più esperto. Ad esempio, proprio partendo dalla maggiore familiarità della persona junior su tecnologia e media digitali, può instaurarsi una relazione alla pari di scambio del talento - senza gerarchie.
Sospendendo il giudizio, le organizzazioni possono promuovere la collaborazione e la comprensione intergenerazionale incoraggiando la condivisione della conoscenza.
Questa forma di tutoraggio inverso dischiude le nuove tendenze per i più senior, ma anche una serie di valori per i più junior per acquisire una prospettiva più critica e consapevole migliorando il proprio processo decisionale grazie all’esperienza dei leader.
La reciprocità facilita creatività e apertura mentale, tendendo a un approccio più innovativo anche grazie alla trasformazione digitale. Una comunicazione aperta veicola:
maggiore cooperazione;
rispetto e ascolto pluralistici;
miglioramento del lavoro di squadra e della produttività.
In particolare, grazie alle differenze culturali e all'inclusività i giovani allenano:
le capacità comunicative;
la fiducia in sé stessi;
la tolleranza e la pazienza.
Forza ai giovani
Spesso, come candidati giovani avvertiamo di non avere abbastanza potere di fronte alle difficoltà lavorative - che mettono a dura prova il nostro equilibrio interiore. Ci scoraggiamo di fronte ai rifiuti e ai silenzi, pensando a ‘‘chissà cos’ho sbagliato’’. In parte è vero, perché chi ci vuole sa come e dove trovarci, quindi possiamo evitare di insistere tormentandoci per chi non ci apprezza.
Può aiutarci pensare che esistono lavoratori così sicuri da rifiutare direttamente senza neanche rispondere (perché hanno già di meglio assicurato) e che non accettano ‘‘se non a determinate condizioni’’?
Insomma, come possiamo irrobustirci professionalmente mostrando il nostro valore in modo autentico e non strategico?
senza imbarazzo e colpevolizzazione, ad esempio, potremmo proporre uno slot alternativo per un incontro, concordandolo in modo attivo e alla pari del recruiter stesso, dato che nessuno quando si parla di lavoro sano e funzionale dovrebbe avere ‘‘il coltello dalla parte del manico’’ né il timore di compromettere le prime impressioni sulla disponibilità;
possiamo rifiutarci di mostrare il cedolino e di comunicare la nostra retribuzione attuale per evitare condizionamenti - sono state approvate dal Parlamento Europeo una direttiva sul segreto retributivo, che dovrà essere recepita dalle leggi nazionali entro tre anni, e un’altra sulla parità salariale entro il 2026;
abbiamo il diritto di negoziare durante la nostra trattativa economica (e anche dopo) proponendo una contro-offerta;
possiamo omettere aspetti intimi e personali pur restando onesti;
non avrebbe senso infamare la attuale azienda da cui stiamo scappando o fare gossip su altre persone e realtà.
Lungimiranza: se non ora, quando?
Di fronte alle mancate risposte dei recruiter, viene da pensare che sparire sia una tattica collaudata per tenersi buoni i candidati in futuro. Eppure, il ghosting peggiora le cose perché l’evitamento accende un risentimento, soprattutto se siamo stati illusi con aspettative non mantenute.
In generale, meglio non ricambiare. Se possiamo scegliere tra più offerte, tiriamoci indietro spiegando con garbo. Non solo perché ‘‘non si sa mai’’ ma anche per rispetto del nostra integrità come persone e come professionisti.
Se durante un colloquio ci siamo sentiti poco apprezzati o trattati in modo superficiale: red flag, avanti il prossimo! Possiamo ringraziare e salutare in modo educato, declinando l’interesse per andare in cerca di un riconoscimento che meglio ci rappresenti. Non collezioniamo esperienze che non ci convincono ‘‘solo per riempire il CV’’: meglio attendere qualche mese in più investendo in un piano ben definito di valori, obiettivi e progetto di crescita.
E, se dopo poco o molto tempo siamo ancora confusi, possiamo intraprendere in parallelo nuovi iter di selezione: tutto fa brodo, quindi esperienza, ma la vita è troppo breve per non stare bene. Insomma, meglio salutarsi ora che dopo e, perché no, meglio che siamo noi a capirlo invece di essere accompagnati alla porta, tanto ‘‘il mare è pieno di pesci’’.
Proattività (amor proprio)
Cosa succederebbe se invece di essere rifiutati n-volte in modo esplicito o implicito fossimo noi a capire che è meglio non iniziare nemmeno? Insomma, scegliere di andarcene con consapevolezza senza subirlo.
Prima di idealizzare il prossimo lavoro ‘‘dei sogni’’, meglio verificare alcuni aspetti:
il riconoscimento del valore, quindi se verremo pagati con aria fritta e supercazzole gloriose o se l’azienda sta realmente pensando a un progetto di crescita concreto e su misura;
le competenze e il temperamento che la posizione sollecita, ossia quanto potremo sentirci noi stessi, con spontaneità e naturalezza in termini di quotidiane condivisioni operative, strategiche e caratteriali;
brain washing vari (rainbow washing, green washing), ovvero quanto di ciò che si celebra è reale o manipolatorio, se ci eleva con appartenenza o ci imbarazza;
l’analisi del clima incondizionata, in altre parole leggere le recensioni di chi è andato via e di chi c’è ancora, magari chiedendo direttamente su LinkedIn o su Glassdoor pro e contro sinceri sulla posizione specifica;
la credibilità nel settore, verificando l’autorevolezza del brand con chi lavora in categorie merceologiche simili (food&beverage, moda, fintech, consulenza, ecc.).
il valore della proposta retributiva, dato che a stesso CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) non corrisponde la medesima RAL (Reddito Annuale Lordo). Meglio non lasciarsi irretire dal solo grande nome delle multinazionali, a svantaggio delle realtà più piccole. Un parere sul posizionamento dello stipendio, commisurato a ciò che anche noi sappiamo di poter offrire come seniority, può esser chiesto a un consulente HR super partes;
outing tra amici, squarciando il velo di Maya del ‘‘quanto guadagni?’’ per mettere in prospettiva il probabile privilegio o il misconoscimento;
pensare se questa esperienza ci arricchisce anche spiritualmente o è semplice sopravvivenza tra affitto e svago senza senso e significato (quel famoso purpose);
tenere a mente che un’esperienza esclude l’altra, quindi a cosa stiamo rinunciando qui e ora accettando questa offerta e se il me bambino del passato e l’anziano del futuro sarebbe felice.
Bello, finché dura
In pratica, abbiamo capito che raccontarci la forzatura del ‘‘vorrei a tutti i costi questo lavoro, poi si vede’’ è un boomerang. Ecco come fermarci a osservare, per scegliere come trascorrere meglio la quasi totalità del nostro tempo produttivo:
se riusciamo ad attrarre qualcosa che, probabilmente, non fa per noi ci troveremo a fronteggiarla ogni giorno con fatica.
occhio alla cultura aziendale, a partire dall’abbigliamento, perché non avrebbe senso mostrarci diversi da come contiamo di esprimerci ogni giorno liberamente.
lo stile di comunicazione dell’azienda conta, se è informale, meglio evitare un tono fantozziano; se, invece, è vecchio e poco inclusivo, abbiamo il dovere morale di sovvertire lo status quo!
verifichiamo, inoltre, quanto ci appesantisce la distanza dal potere e se le reali possibilità di crescita sono solo nella nostra testa.
In fondo, tra i Link utili ecco qualche suggerimento per iniziare a scegliere e non solo per essere scelti.
Chiedi alla Zia!
Ogni mese rispondo qui a una domanda che mi è stata fatta sui social.
Scrivimi anche tu i tuoi dubbi!
🚨 Domande scomode
Matteo: ‘’Ho 45 anni ed è servito il tumore di mia sorella per farmi capire quanto non mi piaccia il mio lavoro da interprete. Forse sono solo mosso dalla voglia catartica di rinascita che lei mi trasmette o dovrei cambiare anch'io? Ho una famiglia e se iniziassi a studiare adesso marketing non riuscirei a mantenerla bene. Il mio CV non c'entra nulla.''
Spesso sono proprio le occasioni “catartiche” altrui a mettere in luce le nostre condizioni per immedesimazione. Grazie ai momenti di dolore torniamo cambiati perché riusciamo finalmente a interrogarci.
Per fare seguito ai desideri di rinascita, però, occorre buttarsi. Conosco persone che hanno venduto la casa per obiettivi di altro tipo, ma meglio creare anzitutto un progetto. Dipende dalle tue urgenze: intanto, potresti dedicarti al marketing coi corsi gratis di Google, Fastweb Digital Academy, YouTube o piattaforme di e-learning a pagamento.
Non serve per forza un’altra laurea perché il CV venga aperto. Per cambiare settore potrebbero volerci uno stage e un inquadramento contrattuale più basso per i primi tempi, perché d’altronde hai bisogno di un periodo di formazione a prescindere dall'età.
Sta a te capire con quali competenze iniziali farti conoscere: il concetto di marketing è vasto e potresti dedicarti alla parte di SEO “Search Engine Optimization” e SEM ''Search Engine Marketing'' sfruttando le capacità semiotico-linguistiche di localizzazione.
Magari, inizia chiedendo consigli su LinkedIn, facendo sondaggi e creando post se pensi che il valore di quel contenuto, che possibilmente esiste già, a modo tuo può coinvolgere non solo amici e parenti. Anche il neuromarketing e l'economia comportamentale hanno molte connessioni con le lingue!
Verosimilmente, come umanista potresti allenare da ora l’AI. Mi concentrerei su ciò che hai già da condividere per non restare in una eterna stasi e poi su ciò che desideri ottenere passo per passo.
Aggiornare il CV per risultare autorevoli può essere utile in una fase intermedia e non solo nella prima! Intanto, diventa credibile anche in pratica e non solo sulla carta. La laurea è una certificazione istituzionale formali, ma le competenze pragmatiche e AGGIORNATE che il marketing richiede arrivano sporcandosi le mani coi TUTORIAL.
Solo link utili!
Come ogni mese, ecco la lista dei link che ti saranno di sicuro utili 👇
🔵 Gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) sono la svolta del sistema educativo italiano: offrono corsi di formazione, lavoro in perfetta risposta alle esigenze delle regioni, con un titolo riconosciuto a livello europeo. Molti sono gratis e non hanno limiti di età. Ora è il momento buono per candidarsi ai corsi che iniziano e li puoi trovare tutti qui.
🔵 Un sito per orientarti su Master, Corsi e Università all’Estero molto utile è Educations.com
🔵 Conosci le agevolazioni della Carta nazionale dei giovani? Gratis e digitale, dai 18 ai 35 anni per i residenti in Italia
🔵 Il Portale dell’Educazione finanziaria ti accompagna per ogni tappa, dalla scelta della casa alla gestione degli imprevisti
🔵 Borse di studio di merito per studiare all’estero e specifiche per gli USA
🔵 Se domani finisse il mondo? Scossone emotivo e presa di coscienza con il film l’Ordine del tempo (2023)
Le opportunità del momento
🔵 Fare un investimento in una formazione d’eccellenza può essere un passo molto importante e scegliere non è sempre facile. Per aiutarti a Roma e Milano, il 3 e 4 Ottobre, arriva ACCESS MBA la fiera della formazione di eccellenza dove potrai incontrare scuole come MIT-Sloan, SDA Bocconi, ESCP Business School, ST. Gallen, Business School Lausanne, CEIBS, ESADE… Qui tutte le info, la partecipazione è gratuita.
🔵 Ninja Academy propone per soli 99 euro (invece che 348) l’intero contenuto di CAMPUS, l’ecosistema digitale di formazione che contiene più 400 ore di docenza, 18 certificazioni, podcast e webinar esclusivi e coach a disposizione. L’offerta è riservata a under 25 e vale fino al 22 settembre. Puoi trovare tutte le info a questo link.
🔵 SWAT è un progetto di corsi sulle competenze digitali e accompagnamento al lavoro offerte a 250 donne in cerca di occupazione offerto da Fondazione Mondo Digitale, ARCI e Adecco, li trovi qui.
Se ti è piaciuto o se ti è stato utile, aiuta a far conoscere FARO: condividi con chi vuoi!