Cosa devi sapere prima di un colloquio?_FARO #1
Conoscere il nuovo approccio dei processi di selezione.
Ciao e benvenut*!
Questa è FARO, la newsletter che vuole guidarti nel mondo del lavoro con consigli pratici e argomenti di approfondimento.
FARO perché FA sono le mie iniziali e la parola ha assonanza con FARÒ o FARE, verbi concreti che costruiscono futuri possibili. Io sono Fabiana Andreani, la “zia” dell’orientamento, e con la mia esperienza, vorrei aiutarti un poco a ILLUMINARE le tue scelte professionali.
Prima di iniziare premetto che non ho mai amato chi è troppo prolisso o si sbrodola addosso, quindi:
questa newsletter mensile sarà breve e concisa, in modo che tu possa leggerla anche se sei in metro, attendi l’autobus o sei in una pausa;
la userò per fissare i concetti e le idee che condivido quotidianamente sulle mie pagine e avere i contenuti organizzati in un'unica piattaforma.
Quello che mi auguro di fare:
poter creare qui uno spazio di riflessione allargato su tutto che ruoti attorno alla nostra vita lavorativa;
darti dei consigli dal mio punto di vista ma senza mai proporti modelli di successo irrealistici;
esserti utile come se fossi qui davanti a te ad ascoltarti. Poi, ovvio, se ti sto sulle scatole potrai sempre cliccare il testo “Unsubcribe” :)
Cosa troverai ogni mese:
Un tema principale approfondito
Q&A veloci
Panoramica delle iniziative
Sezione link per ritrovare in rete quanto di cui parliamo
Ora è il momento d’iniziare: parliamo di come stanno evolvendo i processi di selezione e cosa devi tener conto al tuo prossimo colloquio.
Processi di selezione che cambiano.
Se ti dicono “colloquio” pensi ad un’esperienza negativa che ti mette in soggezione? Hai paura che le aziende siano poco trasparenti o ti mettano in difficoltà con domande rompicapo?
Niente paura! Abbiamo visto già in questo reel come le selezioni stiano cambiando in favore di un approccio più costruttivo all’incontro tra selezione e recruiter. Il primo motivo? La cosiddetta “Candidate Experience” ovvero come il candidato vive la selezione e ne ricava un’informazione in merito all’ azienda. Garantire una relazione di rispetto, trasparenza e ascolto non solo permette alla persona di esprimersi al meglio ma la porterà anche a parlare bene della struttura anche se non viene selezionato.
Il secondo? L’epoca dei rompicapi alla Google è oramai passata (lo cita anche Giulio Xhaet in questo post) perché, a oltre a far innervosire il candidato con domande sui tre difetti, vanno a provare quelle competenze (come la velocità di calcolo) dove veniamo già battuti in partenza da una macchina: quindi non hanno molto senso.
Cosa aspettarsi:
racconti di episodi dove dimostrare di avere le caratteristiche ricercate (da rispondere con il sempreverde metodo STAR: Situation, Task, Action, Result.);
prove di gruppo ovvero simulazioni di gestione di un compito o un progetto dove saranno valutate le tue competenze di negoziazione, leadership e fellowship, organizzazione e delega;.
domande comportamentali “Cosa farebbe se…” “Come reagirebbe quando…” per capire realisticamente come gestiresti una situazione
role play ovvero simulazioni o prove tecniche per valutare l’utilizzo di uno strumento o comprensione di un’attività.
Questo naturalmente in un’azienda sana che vede i futuri dipendenti come una risorsa. Con queste attenzioni, puoi usare il colloquio anche per valutare a che tipo di cultura d’impresa ti stai esponendo.
L’ultima news riguarda infine la trasparenza salariale: il Parlamento europeo ha infatti approvato una direttiva che obbliga i Stati membri a inserire lo stipendio negli annunci di lavoro, a renderlo pubblico durante le interviste e a non indagare la retribuzione precedente. Sembra cadere così uno dei baluardi della selezione all’italiana dove, per il retaggio religioso e culturale, parlare di soldi ai colloqui sembra ancora oggi inappropriato.
Cosa succederà ora? Gli Stati hanno tre anni di tempo per adeguarsi, quindi staremo a vedere. Quello che bisogna tener in mente sempre è che lo stipendio, inteso come offerta economica è frutto principalmente di due cose: la prima, il budget che viene disposto per quell’assunzione deciso sulla base dei salari medi ma anche della disponibilità e dimensione dell’azienda: un’attività svolta da persone con una formazione specifica in Compensation & benefit. La seconda è il che il salario è frutto anche di una negoziazione che parte dalla valutazione della figura del candidato e si sviluppa durante un confronto in seguito alla prima offerta economica. La ragione bonus è che il trattamento economico non è fatto solo di mensilità di stipendio ma potrebbe includere anche welfare, benefit, stock options, MBO e premi di produzione.
Quello che mi aspetto è che le proposte di lavoro offriranno un range dello stipendio previsto. Rimarrà poi a noi l’onere di portare l’acqua al mulino della nostra valutazione durante le prove.
Chiedi alla Zia!
Ogni mese rispondo qui a tre domande che mi sono state fatte sui social.
Scrivimi anche tu i tuoi dubbi!
🧭 Dilemmi post-laurea
Sara: “Ho paura di trasferirmi a Milano dopo la laurea. Sembra che Milano sia ormai il centro del mondo e se non vai non riesci a formarti nel mondo del lavoro. La città di per sé non mi dispiace, ma ho paura dei costi folli di questa città a cui non riuscirei a far fronte con il primo stipendio. Milano è davvero un trampolino di lancio essenziale per una bella carriera?”
Dati alla mano, Milano è la città più cara d'Italia ma allo stesso tempo fa parte dell’area con maggior PIL tra le regioni italiane. Ne vale la pena viverci? Da residente a Milano da una decina di anni, ti dico “ni”. Dipende molto da che tipo di lavoro vuoi fare. A Milano e hinterland c’è la maggior concentrazione di aziende multinazionali, è la sede dei maggior brand di moda, ci sono le sedi centrali di agenzie di comunicazione, aziende tech e centri media. E’ anche la sede principale di società di consulenza.
Te la raccomando se vuoi lavorare nel marketing del largo consumo, comunicazione e fashion. Se cerchi aziende strutturate e un'atmosfera cosmopolita.
Ma per esempio, già da diversi anni, si sta notando una delocalizzazione di società di consulenza come EY, NTT Data, Accenture che aprono al sud. Le software house sono sempre più interessate ad attirare talenti nelle loro regioni (per esempio sto collaborando con Fincons Group che ha sedi in Puglia, Campania, Sicilia, Calabria…).
L’Emilia è distretto d’eccellenza per le biotecnologie e l’industria automotive. Distretti di produzione tessile e calzaturiero li trovi in Umbria e nelle Marche.
Il turismo, che da solo produce oltre il 2% di PIL, non certo è localizzato solo a Milano. Potrei farti altri mille esempi per dirti che alla fine, la città, come il lavoro ideale, sono quelli che si adattano al tuo stile di vita.
Isabella: “Studentessa magistrale in ingegneria gestionale: molte porte aperte sia in qualsiasi funzione che nella consulenza”. Per scegliere lo stage, come capire per cosa si è portati se non si ha modo di conoscere realmente la realtà degli sbocchi lavorativi? È possibile trovare un’azienda interessata a “mostrare” le possibilità esistenti?
Il lato meno bello di avere una laurea ricercata? Non capire cosa scegliere come prima esperienza. Avrai molto probabilmente la consulenza sul “collo” (bonariamente eh! Sono ottime opportunità di formazione) non appena laureat*, la tentazione di fare un’esperienza all’Estero, l’indecisione se specializzarti in un settore oppure prediligere una funzione aziendale.
Al di là della laurea specifica, una soluzione per iniziare ad approcciare il mercato del lavoro è quella di iniziare a leggere le job description per raccogliere informazioni sulla struttura: anche il modo con il quale è scritta ti aiuterà ad avere un’idea dell’azienda. Ne avevamo già parlato qui. Ti aiuta anche a capire, non solo le competenze tecniche ma soprattutto le qualità trasversali. Come farlo? Riconoscendo le situazioni che ci fanno sentire a nostro agio o chiedendo a chi ci conosce bene di descriverci proprio in quelle situazioni per capire dei dettagli sul nostro modo di essere che molte volte sfuggono alla nostra attenzione.
Altra attività da non mancare è la visita ai career day, ora tornati finalmente in presenza o anche iscriversi agli eventi online promossi da siti come Joinrs o CVing.
Infine, novità di questi ultimi mesi, le aziende sono sempre più propense a realizzare open day e open lesson ovvero momenti di incontro a porte aperte rivolti a eventuali candidati. Occasioni per un confronto informale e per riflettere su tematiche di orientamento, formazione o empowerment. Su quest’ultimo tema ci siamo incontrate a Napoli assieme a Wurth Italia. C’eri anche tu?
Giuseppe: “Troverò mai lavoro con una laurea magistrale LM-38 (Lingue per la comunicazione e cooperazione internazionale)? Mi sembra tutto così generico e astratto. Non vorrei fare il traduttore.
La conoscenza delle lingue straniere è una competenza importante che ritrovi comune in tante professioni. Purtroppo, da sola, tendenzialmente non ti specializza (“Okay, il candidato sa il giapponese. Ma che ci faccio?”). L’indicazione che posso darti è quella di capire se:
vuoi fare un lavoro “in lingua”, quindi aggiungere successivamente dei corsi che possano darti strumenti per specializzarti in una funzione aziendale come marketing, comunicazione, risorse umane, commerciale;.
vuoi fare un lavoro “con la lingua” quindi scegliere professioni dove la lingua, unita ad altre conoscenze, diventi uno strumento come per esempio guida turistica, esperta in hospitality o appunto traduzione;.
lavorare “sulla lingua” e andare verso percorsi di ricerca linguistica, letteraria o insegnamento.
🚧 Tutorial CV
Lorenzo: Consigli su cosa scrivere nel profilo di un CV di una diplomando con 0 esperienze lavorative? All’inizio pensavo di mettere la scuola o simile, dato che una delle poche cose con cui posso spaziare e riempire quel foglio di Canva maledettamente vuoto.
Il profilo, o personal statement, è la parte iniziale del CV dove riassumiamo brevemente i punti di forza della nostra candidatura:è importantissimo metterlo in quanto orienteremo il lettore e daremo una chiave di comprensione delle successive esperienze. Per farlo bene occorre partire da quello che cerchiamo: un lavoretto estivo? Un tirocinio? Un impiego fisso? Da lì dovremo andare a ritroso ad individuare quali elementi del nostro percorso, attitudini o competenze possono essere utili per la candidatura ed infine presentare brevemente la nostra esperienza o percorso di studi. Fatto? Scrivi ora nell’ordine inverso al quale ti ho presentato gli elementi:
“Sono un neodiplomato al liceo scientifico (COSA HO STUDIATO), con solide competenze numeriche, attenzione al dettaglio maturata durante gli anni scolastici, buon inglese e capacità relazionali acquisite grazie alle esperienze di volontariato e sport (LE MIE COMPETENZE RILEVANTI). Sto cercando un impiego part time come servizio ai tavoli o addetto alle vendite durante la stagione estiva (COSE CERCO). Offro disponibilità immediata, vicinanza alla sede e possibilità di lavorare su turni (INFO AGGIUNTIVE)”. Voilà!
🚨 Domande scomode
Matilde: “Sono all’ultimo anno della specialistica e vorrei entrare nel mondo della consulenza. Ho già iniziato a mandare delle candidature. Alcune società mi hanno detto di risentirci verso giugno per avviare l’iter di selezione, mentre so che altre sono disposte a iniziare subito. Come mai? Cosa posso fare per anticipare il processo di selezione? Io indicativamente vorrei lavorare dopo l’estate.”
Ci sono dei periodi più favorevoli di altri per gli inserimenti ma resta il fatto che ogni azienda può decidere in autonomia quando avviare una selezione sulla base delle sue esigenze. Di solito, tranne eccezioni e intoppi, dopo che sei stata selezionata, l’azienda non attende mesi prima di farti iniziare. Quindi, se vuoi iniziare dopo l’estate, forse iniziare dei colloqui ora potrebbe essere un po’ presto a meno che tu non voglia trovare compromessi e avviare la tua carriera da subito.
Solo link utili!
Questo mese vi ho parlato di tante opportunità per fare formazione online gratuita. Eccole tutte qui 👇
🔵Assieme a Fastweb Digital Academy ho creato due corsi:
First Job Tool kit per prepararsi attivamente al primo impiego
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🔵 Ho parlato inoltre di corsi gratuiti che può fare anche se lavori grazie a MOOC e piattaforme di formazione online che trovi qui e qui.
🔵 Qui invece i tutorial più apprezzati su come fare un CV con Europass, Canva ed impostare il profilo.
🔵 Perché i premi Under 30 esaltano una forma di successo effimera? Leggi l’articolo del Guardian.
E, come sempre: in bocca al lupooo! 🐺🌈
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Chi sono?
Mi chiamo Fabiana Andreani e sono una career mentor con più di dieci anni di esperienza tra aziende, business school e università. È probabile che tu mi conosca come @ fabianamanager, la zia dell’orientamento per under 35 (anche nello spirito!).
Non sono la super guru di turno pronta a venderti “le tre mosse per una carriera di successo”, né so dirti cosa diventerai tra cinque anni – giusto per citare una famosa domanda da colloquio – ma qui da me troverai consigli pratici per orientarti verso il mondo del lavoro.
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